La vita di una donna è un susseguirsi di cambiamenti che vedono il suo corpo modificarsi.
Il seno è una delle parti che si trasforma maggiormente: prima la pubertà, poi la gravidanza, l’allattamento e infine la menopausa.
L’arrivo della menopausa, infatti, scombussola tutti gli equilibri diventando talvolta una fonte di stress e preoccupazione per molte donne.
In questa fase, il seno inizia a perdere visibilmente il tono e la compattezza, la forma cambia e la capacità di accettare tutte queste trasformazioni così repentine non è sempre presente. Infatti, essendo cambiamenti radicali, molte donne perdono l’autostima e la serenità; non accettandosi più, decidono di chiedermi aiuto per ritrovare il loro corpo e, in particolare, il loro seno.
Sintomi menopausa seno
La menopausa inizia, anno più anno meno, verso i 50 anni ed è preceduta dalla pre-menopausa, di cui iniziano ad avvertirsi i primi sintomi intorno ai 40 anni.
Ma di cosa si tratta esattamente? Parto col dire che non c’è nulla di cui preoccuparsi: sono dei cambiamenti che avvengono in modo naturale e variano da donna a donna. Con il tempo i tessuti tendono a perdere tono ed elasticità, provocando un rilassamento del seno, che potrebbe apparire più svuotato e pesante. Inoltre, i diversi livelli di ormoni presenti nel corpo, oltre che aver effetto sull’umore e sulle percezioni termiche, causano talvolta un ingrossamento del seno.
Dolore al seno in menopausa
Il seno in menopausa fa male?
In effetti, il dolore al seno è uno dei primi sintomi della menopausa, ma non è detto che tutte le donne ne soffrano. In questo periodo il seno può risultare più gonfio e dolorante, si possono accusare delle fitte al seno e, a volte, piccole perdite dai capezzoli. Si avverte una maggiore tensione e tutto questo potrebbe spaventare e allarmare molto.
Quando si parla di dolore al seno si pensa subito al peggio. Vorrei subito tranquillizzarvi in merito: al contrario di quanto si possa pensare, nelle pazienti che soffrono di dolori al seno, meno dello 0,5% ha una malattia problematica. Si tratta di cambiamenti fisiologici del corpo ed è importante saperli riconoscere e comprendere. Non c’è quindi ragione di impanicarsi inutilmente, ma, per scongiurare qualsiasi timore, consiglio di eseguire controlli periodici, in modo da tener d’occhio la situazione.
Capezzoli doloranti in menopausa
Quante donne nel corso della loro vita, con l’avvicinarsi delle mestruazioni, hanno il seno gonfio e indolenzito? Una credenza comune è che con la menopausa finisca tutto.
Purtroppo, anche in questa fase, il seno non smette di farsi notare e, anzi, questa volta anche i capezzoli risultano molto sensibili, fino ad essere per qualcuno doloranti.
Ma da cosa dipende?
In gergo tecnico si parla di mastodinia non ciclica, cioè un dolore al seno che non è dipendente dal ciclo mestruale. Non mi stancherò mai di ripeterlo: ogni corpo è unico nel suo genere e reagisce in modo differente dagli altri. Chiarito questo punto, il male si può avvertire di diversi modi: può essere intermittente, saltuario (non tutti i mesi) oppure continuo; più acuto sotto forma di fitte o più lieve come indolenzimento; avvertito su entrambi i seni oppure su uno; concentrato in un punto preciso della mammella come i capezzoli o diffuso in tutta l’area.
Le cause possono essere svariate, ma spesso questa condizione è dovuta ad alterazioni ormonali o, più semplicemente, dall’uso di un reggiseno sbagliato. Una volta che il corpo si è adattato ai nuovi cambiamenti, il dolore tende a scomparire.
Come aumentare il seno in menopausa
Se si vuole ritrovare un seno giovanile, compatto e levigato, l’unica soluzione davvero efficace è la chirurgia.
Ad oggi ci sono diverse soluzioni, ognuna da adattare alla situazione di partenza e al risultato che si vuole ottenere. I due interventi che sono solitamente più adatti in questi casi sono la mastopessi e la mastoplastica additiva.
Entrambi sono indicati per donne più avanti con l’età e il risultato è un seno ringiovanito, compatto e sodo.
Vediamo le differenze.
Mastopessi
Questo intervento è per lo più indicato a chi ha un seno cadente con capezzoli che guardano verso il basso ma che conserva ancora un po’ di volume.
Con una piccola incisione a “T rovesciata”, si posiziona il seno nella sua posizione originaria asportando l’eccesso di pelle.
Mastoplastica additiva
Questa tecnica mi permette di lavorare sullo svuotamento del seno con delle protesi, da scegliere in base al risultato che si vuole ottenere.
Questo intervento è adatto a chi vuole riempire il seno, a prescindere dall’età della donna, per dare un nuovo volume.