Leggere e resistenti, le protesi B-lite hanno conquistato le donne che desiderano sottoporsi alla mastoplastica additiva. Scopriamo il perché.
Una volta fatto il grande passo e deciso di sottoporsi a una mastoplastica additiva, arriva il momento di scegliere il tipo di protesi. E da quando sul mercato si sono affacciate le nuove protesi B-lite, la decisione si è fatta più difficile.
Quali sono le differenze fra una protesi B-lite e una tradizionale?
Protesi B-lite: cosa sono
Risultato della ricerca israeliana, le protesi B-lite pesano circa il 30% in meno di quelle tradizionali e il loro valore aggiunto sta tutto in questa caratteristica. Basti pensare che la classica protesi in silicone arriva a pesare fino a 400 grammi, mentre questi nuovi dispositivi raggiungono a malapena i 270.
Come le protesi tradizionali, anche le B-lite sono biocompatibili e realizzate in silicone, ma a questo sono state aggiunte delle microsfere di vetro borosilicato, che contribuiscono renderle leggere, morbide e resistenti. Caratteristiche che le rendono di gran lunga migliori delle protesi utilizzate finora.
Per ché scegliere una protesi B-lite
Non è un caso, se le protesi B-lite stanno riscuotendo tanto successo. Il loro minor peso, infatti, contribuisce a mantenere la forma del seno più a lungo, evitando lo stiramento della pelle, che contribuisce a rendere le mammelle flaccide e cadenti.
La leggerezza di queste protesi, inoltre, è perfetta per quelle donne che non vogliono rinunciare allo sport ed hanno quindi bisogno di leggerezza durante il movimento fisico, ma anche per quelle che soffrono di dolori alla schiena: un seno troppo pesante, infatti, può contribuire a una postura scorretta e, quindi, all’insorgere di problemi alla colonna vertebrale e alle spalle.
Da non sottovalutare, poi, un aspetto legato ai risultati estetici. Uno dei rischi che si corrono con l’impianto di protesi troppo pesanti è l’incapsulamento, ossia quella reazione incontrollata dell’organismo che, nel tentativo di reagire a un corpo estraneo, lo “attacca”, rivestendolo di tessuto fibroso. Quando questo accade, i seni si trovano ad essere bloccati e non sempre nella posizione giusta. Il risultato è una sgradevole asimmetria, che può essere risolta solo con un nuovo intervento chirurgico. Le Protesi B-lite, grazie alla loro leggerezza, riducono di parecchio questa spiacevole possibilità
E per concludere, non va sottovalutato il fatto che con queste protesi di ultima generazione la diagnostica non è più un problema. In virtù della loro composizione maggiormente radiotrasparente, infatti, permettono indagini senologiche più accurate rispetto alle tradizionali protesi in silicone.