Stampanti 3D per stampare magicamente nuovi tessuti

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Chirurgia Plastica e stampanti 3d

La più grande novità di questo momento, in ambito medico chirurgico, è l’introduzione delle stampanti 3d.

cosa sono e come funzionano?

Le stampanti 3d sono molto differenti dalle stampanti a cui siamo abituati.

Assomigliano più a dei grandi forni (che si chiamano POI, Integrated Organ and Printing System) che plasmano una plastica particolare e biodegradabile grazie alle indicazioni fornite da computer molto sofisticati.

La plastica creata, grazie a numerosi forellini, può essere impiantata nel corpo e colonizzata da vasi sanguigni che le danno il nutrimento necessario e la rendono viva.

In questo modo è possibile ipoteticamente costruire organi e tessuti di qualsiasi tipo, anche se attualmente ne sono stati sperimentati solo alcuni.

Un esempio di tessuti che sono già stati costruiti con queste stampanti sono le cartilagini grazie a cui è stato ricostruito con successo un intero orecchio, ma presto ci auguriamo si possano ricostruire anche tessuti più complessi.

che applicazioni possono esserci in chirurgia plastica ed estetica?

La chirurgia plastica in molti casi ha bisogno di impiantare nel corpo e nel viso dei materiali “estranei” che possono venire più o meno bene accettati dal nostro organismo.

Per esempio quando aumentiamo un seno abbiamo bisogno di utilizzare delle protesi di silicone ed, anche se è molto raro, il corpo di alcune donne potrà lamentarsi indurendo la protesi.

Appena sarà possibile creare dei nuovi tessuti con le stampanti 3d le protesi per il seno, come tutti i devices di cui la chirurgia plastica e la chirurgia estetica hanno bisogno, andranno bellamente in pensione.

I principali campi di applicazione saranno:

  • l’aumento del seno
  • la correzione della forma del naso e delle orecchie
  • il riempimento dele rughe del viso
  • l’aumento del mento e degli zigomi
  • l’aumento dei glutei e dei polpacci

molte altre ancora sono le applicazioni possibili in chirurgia estetica.

Le stampanti 3d diventeranno a breve ancora più indispensabili in chirurgia ricostruttiva, infatti potranno essere usate per ricostruire qualsiasi parte del corpo persa o mutilata a causa di un trauma oppure asportata per un tumore.

Ad oggi in questi casi si sacrifica una parte del copro per “salvarne” un’altra con un danno inevitabile nel tessuto donatore.

una banca sempre piena

Grazie a queste stampanti di nuovissima generazione avremo una banca di tessuti sempre piena e disponibile per poter ricostruire o sostituire qualsiasi parte del corpo.

Ad oggi mancano ancora alcuni steps per far si che i tessuti più complessi possano essere ricreati ed inoltre i costi sono ancora talmente alti da rendere il loro utilizzo ancora sperimentale.

Tuttavia le previsioni sono di pochi anni ancora prima che possano essere realmente impiegate nella pratica chirurgica quotidiana.

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