Per poter garantire risultati naturali e armoniosi è fondamentale una visita di consulto precisa e accurata, durante la quale si prendono con attenzione le misure del seno di partenza e si approfondiscono i desideri della paziente.
Credo infatti che la fase più importante di tutto il percorso di mastoplastica siano proprio gli incontri preoperatori con la paziente. È in questa fase, infatti, che si decide più del 90% dell’intervento: dalla scelta delle protesi alla tecnica con cui inserirle.
Se la paziente decide di intraprendere un percorso per cambiare il proprio seno, vengono fissati almeno due incontri prima dell’operazione. Solitamente, vengono distanziati di qualche settimana proprio perchè ci sia la possibilità di assimilare tutti i concetti che vengono dati e di riflettere attentamente sulle reali possibilità che ci esistono nel suo caso specifico.
L’importanza della visita pre operatoria
Il mio compito durante la visita preoperatoria non è solo quello di prendere delle misure, ma cercare di comprendere le reali motivazioni che portano la paziente da me, le sue paure e suoi dubbi.
In più, questa fase è cruciale in quanto mi accerto che ci siano tutti i presupposti per intervenire chirurgicamente ottenendo un ottimo risultato. Inoltre, posso spiegare nel dettaglio la procedura e gli eventuali rischi connessi all’operazione.
Infatti, non dimentichiamo che per eseguire un intervento al seno è fondamentale analizzare la storia clinica della paziente e informarla su cosa dovrà aspettarsi dal percorso di ripresa delle normali attività.
Ora, però, analizziamo bene quali siano gli strumenti che utilizzo per regalare alle mie pazienti un seno perfetto e “su misura”.
Le misure del seno perfetto
Per un seno perfetto servono delle misure perfette. Mi piace paragonare il lavoro del chirurgo a quello di un architetto che progetta; il mio compito, infatti, è quello di prendere e analizzare tutte le misure importanti, per ottenere un risultato stabile, sicuro e naturalmente bello.
Per far ciò mi servo di pochi ma essenziali strumenti:
- Un metro da sarta
- Un piccolo caliper
- Un pennarello
- Un keyhole*
*uno strumento a forma di serratura)
Tutti questi utensili mi sono molto utili per raccogliere le misure del seno di partenza, ma non solo. Mi servono anche per valutarlo sia da rilassato che sottoposto a piccole manovre di stretching per simulare l’effetto post intervento che provocherà la protesi.
Il caliper, in particolare, mi è davvero d’aiuto per misurare lo spessore dei tessuti mammari. Questa piccola pinza millimetrata, infatti, mi fa capire dove e come posizionare le protesi. Un passaggio davvero fondamentale per evitare che queste siano visibili sotto la pelle e provochino effetti collaterali, come il rippling ad esempio.
Una volta misurata anche la circonferenza del torace, segno tutte le misure che ho preso con un pennarello apposito che può scrivere sulla pelle della paziente. Si tratta infatti di un inchiostro che non nuoce alla salute e che rimane indelebile per qualche ora, dopo l’operazione si sbiadirà fino a cancellarsi completamente.
Durante l’intervento non è possibile consultare fogli o cartelle cliniche, proprio per questo avere tutte le informazioni essenziali scritte direttamente sulla pelle è comodo, oltre che necessario per realizzare il seno più bello che ogni paziente possa avere.
Quando si tratta di interventi un po’ più complessi, invece, come la mastopessi e la mastoplastica riduttiva, si utilizza anche un altro attrezzo, la keyhole. Questo consente di ridisegnare e la forma del nuovo seno e anche di ridefinire, più in alto rispetto alla posizione di partenza, la posizione del capezzolo dell’areola.