Abbronzarsi e proteggere la pelle
Una bella abbronzatura estiva dona alla nostra pelle un colorito sano e benefici per la nostra salute, permettendo la produzione di vitamina D per le nostre ossa, di endorfine per il nostro umore e di anticorpi per il sistema immunitario:
perciò sì all’abbronzatura, a patto che si rispettino alcune semplici regole di esposizione al sole.
Innanzitutto è necessario:
utilizzare protezioni solari adeguate al nostro fototipo, vale a dire al nostro tipo di pelle.
Da pelli molto chiare fino ad un incarnato olivastro, ognuno dovrà scegliere un fattore protettivo (SFP) adatto: nel primo caso è necessario iniziare con filtri a protezione totale e non scendere mai sotto il fattore 50, mentre le persone con l’epidermide più scura dovrebbero sempre proteggersi con alti fattori protettivi per diminuire gradualmente durante la vacanza.
Le creme solari scadono, per cui controllate la data e, nel caso, ricompratele.
In presenza di nei o cicatrici è indispensabile coprire la parte con creme ad altra protezione, almeno fattore 50. Se i nei dovessero cambiare forma o colore, però, è fondamentale fare un controllo da uno specialista in oncologia cutanea, che consiglierà, se necessario, di farli asportare da un chirurgo plastico, per ottenere una cicatrice il più piccola e invisibile possibile.
Per ottenere la massima efficacia, la crema solare deve essere applicata con generosità almeno 20 minuti prima dell’esposizione al sole sulla pelle pulita e asciutta, con particolare attenzione alle zone sensibili: viso, seno, orecchie.
Ripetere più volte l’applicazione durante la giornata, non solo dopo il bagno o una sudata, aiuta anche a mantenere la pelle idratata e quindi a prolungare gli effetti dell’abbronzatura.
Una buona crema idratante doposole, utilizzata dopo una doccia tiepida con bagnoschiuma non aggressivi, manterrà intatto il film idrolipidico della cute,
soprattutto se durante la giornata avremo bevuto abbondante acqua e mangiato frutta e verdura di stagione.
Ricordiamo che la pelle è il primo segnale di benessere/malessere psicofisico della nostra salute.
Un’abbronzatura rapida e senza protezione espone la pelle a eritemi, scottature, lesioni, invecchiamento cutaneo precoce e macchie, o
peggio a qualche forma tumorale.
La melanina, la sostanza presente nell’epidermide che dona il colorito più scuro e ci protegge dai raggi UV, comincia ad accumularsi soltanto dopo un paio di giorni: da qui l’importanza della gradualità nell’esposizione, evitando “indigestioni” di sole.
Le macchie solari, difatti, a volte sono accumuli di melanina causati da esposizioni scorrette, ma non sempre: i medicinali assunti (ad esempio gli antibiotici), l’associazione tra il sole e un cosmetico possono causare antiestetici segni scuri.
Nel caso dovessimo notare macchie che tendono a ingrandirsi e a scurirsi nel tempo, ci si può rivolgere ad uno specialista in terapie laser di ultima generazione: senza danneggiare la cute circostante e con pochi trattamenti otterrete ottimi risultati a lungo termine.
In ogni caso, soprattutto in presenza di terapia in atto o condizioni particolari (gravidanza), prima di esporsi al sole è sempre opportuno interpellare il proprio medico di fiducia che saprà consigliarvi al meglio.